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atto primo 173


SCENA VII

Aquilio frettoloso e detti.

Aquilio. Signor...

Adriano.   Che fu?
Aquilio.   Dalla cittá latina
giunge...
Adriano.   Chi giunge mai?
Aquilio.   Giunge Sabina.
Adriano. Sommi dèi!
Emirena.   (Qual soccorso!)
Adriano.   E che pretende?
Per sí lungo cammin... Senza mio cenno...
Non t’ingannasti giá?
Aquilio.   Senti il tumulto
del popolo seguace,
che la saluta Augusta.
Adriano.   Aquilio, oh Dio!
va’, conducila altrove: in questo stato
non mi sorprenda. A ricompormi in volto
chiedo un momento. Ah! poni ogni arte in uso.
Aquilio. Signor, viene ella stessa.
Adriano.   Io son confuso.

SCENA VIII

Sabina con séguito di matrone e cavalieri romani, e detti.

Sabina. Sposo, Augusto, signor, questo è il momento

che invan finor bramai; giunse una volta:
son pur vicina a te. Soffri che adorno
di quel lauro io ti miri,
che costa all’amor mio tanti sospiri.