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180 viii - adriano in siria


Emirena.   Farnaspe, oh Dio!

che mai sará di te?
Farnaspe.   Nulla pavento.
Sará la morte istessa
terribile soltanto
che negato mi sia morirti accanto.
          Se non ti moro allato,
     idolo del cor mio,
     col tuo bel nome amato
     fra’ labbri io morirò.
Emirena.   Se a me t’invola il fato,
     idolo del cor mio,
     col tuo bel nome amato
     fra’ labbri io morirò.
Farnaspe.   Addio, mia vita.
Fmirena.   Addio,
     luce degli occhi miei.
Farnaspe.   Quando fedel mi sei,
     che piú bramar dovrò?
Emirena.   Quando il mio ben perdei,
     che piú sperar potrò?

Farnaspe.   Un tenero contento,

     eguale a quel ch’io sento,
     numi, chi mai provò?
Emirena.   Un barbaro tormento,
     eguale a quel ch’io sento,
     numi, chi mai provò?

a due