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260 | ix - demetrio |
SCENA XI
Olinto.
origine ignorasse, ai detti alteri,
di Pelope o d’Alcide
progenie il crederebbe. E pure, ad onta
del rustico natale,
Alceste per Olinto è un gran rivale.
Che mi giova l’onor della cuna,
se, nel giro di tante vicende,
mi contende — l’acquisto del trono
la fortuna — d’un rozzo pastor?
Cieca diva, non curo il tuo dono,
quando è prezzo d’ingiusto favor. (parte)
SCENA XII
Giardino interno nel palazzo reale.
Cleonice, Barsene, poi Fenicio.
tutto il mondo ad Alceste oggi è nemico?
Questo contrasto appunto
piú impegna l’amor mio.
Barsene. Ma in questo istante
forse il Consiglio a tuo favor decise.
Che giova innanzi tempo...
Cleonice. Eh! ch’io conosco
dell’invidia il poter. Forse a quest’ora
terminai di regnar; ma non per questo
misera mi fará l’altrui livore.
È un gran regno per me d’Alceste il core.