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296 ix - demetrio


Fenicio.   Ma senti:

cauto t’adopra, e cela
per qual ragion le numerose squadre...

SCENA VII

Olinto e detti.

Olinto. Di gran novella, o padre,

apportator son io.
Fenicio.   Che rechi?
Olinto.   Ha scelto
Cleonice lo sposo.
Fenicio.   È forse Alceste?
Olinto. Ei lo sperò, ma invano.
Fenicio. Che colpo è questo inaspettato e strano!

SCENA VIII

Alceste, con due comparse che portano manto e corona, e detti.

Alceste. Permetti che al tuo piede... (inginocchiandosi)

Fenicio.   Alceste, oh dèi!
che fai? che chiedi?
Alceste.   Il nostro re tu sei.
Fenicio. Come! Sorgi.
Alceste.   Signor, per me t’invia
queste reali insegne
la saggia Cleonice. Ella t’attende,
di quelle adorno, a celebrar nel tempio
teco il regio imeneo. Sdegnar non puoi
del fortunato avviso
Alceste apportator. So ch’egualmente
cari a Fenicio sono
il messaggier, la donatrice e il dono.