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ATTO TERZO

SCENA I

Luogo rimoto fra la cittá e la marina, adorno di cipressi e di monumenti degli antichi re di Lenno.

Learco con due pirati suoi seguaci, e poi Toante.

Learco. Ogni nostra speranza

fu vana, amici. Alle piú belle imprese
la fortuna si oppone. Andate; e sia
ciascun pronto a partir. (partono i pirati)
  Ma veggo, o parmi?...
Sí, Toante s’appressa, e solo ei viene
per queste vie romite.
Facciam l’ultima prova. Amici, udite.
(tornano i pirati, a’ quali, tratti in disparte, Learco parla in voce sommessa)
Toante. Nelle tessale tende
restar dovrei, ma voi nol tollerate,
affetti impazienti.
Learco.   Udiste? Andate. (a’ pirati, che partono)
Toante. Sollecito, dubbioso,
palpito, non ho pace. Ogni momento
qualche nunzio funesto
temo ascoltar. Per questa
piú solitaria parte
alla reggia n’andrò. (in atto di partire)