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atto secondo | 35 |
di Tamiri il soggiorno: ove tu voglia
col soccorso de’ tuoi
l’impresa assicurar, per tal sentiero
rapir la sposa e a te recarla io spero.
Ircano. Dubbio è l’evento.
Sibari. Anzi sicuro. Ognuno
sará immerso nel sonno; a quest’insidia
non v’è chi pensi; incustodito è il loco.
Ircano. Parmi che a poco a poco
mi piaccia il tuo pensier; ma non vorrei...
Sibari. Eh! dubitar non déi; fidati. Io vado,
mentre cresce la notte,
il sito ad esplorar; tu co’ piú fidi
dell’Eufrate alle sponde
sollecito ti rendi.
Ircano. A momenti verrò: vanne e m’attendi.
Sibari. Vieni; ché in pochi istanti
dell’idol tuo godrai,
e ogni rival farai
d’invidia impallidir.
Piangono i folli amanti
per ammollire un core;
per te non fece Amore
le strade del martír. (parte)
SCENA VIII
Ircano, Tamiri e poi Mirteo.
delusi rimarranno,
se m’arride il destino,
e Scitalce e Mirteo, Tamiri e Nino!
(in atto di partire)