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varianti 81
Ircano.   A tuo dispetto

la sposa avrò.
Mirteo.   L’avrai! Correte, assiri:
distrugga il ferro, il fuoco
e le navi e i guerrieri.
Ircano. Ti svenerò, superbo!
Mirteo.   Invan lo speri.


(Ircano, Mirteo, Sibari si dividono combattendo: gli sciti balzano dalle navi, e siegue incendio delle dette con zuffa fra gli sciti e gli assiri; la quale terminata colla fuga de’ primi, escono di nuovo combattendo Ircano e Mirteo, e resta Ircano perditore)


Cedi il ferro, o t’uccido.
Ircano.   A me l’acciaro
non toglierai, se non rimango estinto.
Mirteo. No, no, vivrai; ma disarmato e vinto.
  (Mirteo disarma Ircano, e getta la spada)
Ircano. Crudel destino!
Mirteo.   Assiri,
al re lo scita altero
prigionier conducete.
Ircano.   Io prigioniero!
Mirteo. Sí. Fremi, traditor!
Ircano.   Di mie sventure
sará prezzo il tuo sangue.
Mirteo.   Eh! di minacce
tempo non è: grazia e pietade implora.
Ircano. Grazia e pietá! Farò tremarvi ancora.
Scoglio, avvezzo agli oltraggi
e del cielo e del mar, giammai non cede.
Impazienti al piede
gli fremon le tempeste,
i folgori sul capo, i venti intorno;
e pur, di tutti a scorno,
in mezzo a nembi procellosi e neri,
fa da lunge tremar navi e nocchieri.
          Il ciel mi vuole oppresso;
     ma su le mie ruine
     il vincitore istesso
     impallidir farò.