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ATTO PRIMO

SCENA I

Logge a vista del Tevere negli appartamenti di Vitellia.

Vitellia e Sesto.

Vitellia. Ma che! sempre l’istesso,

Sesto, a dir mi verrai? So che sedotto
fu Lentulo da te; che i suoi seguaci
son pronti giá; che il Campidoglio acceso
dará moto a un tumulto, e sará il segno
onde possiate uniti
Tito assalir; che i congiurati avranno
vermiglio nastro al destro braccio appeso,
per conoscersi insieme. Io tutto questo
giá mille volte udii: la mia vendetta
mai non veggo però. S’aspetta forse
che Tito a Berenice in faccia mia
offra, d’amore insano,
l’usurpato mio soglio e la sua mano?
Parla! di’! che s’attende?
Sesto.   Oh Dio!
Vitellia.   Sospiri?
Intenderti vorrei. Pronto all’impresa
sempre parti da me; sempre ritorni
confuso, irresoluto. Onde in te nasce