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290 xv - ciro riconosciuto


Ciro. Ah, bastasse a destarti

alcun per me tenero affetto al core!
Arpalice. Perché, Alceo, perché mai nascer pastore!
Ciro. Ma, se pastor non fossi,
nutrir potrei questa speranza audace?
Arpalice. Se non fossi pastor... Lasciami in pace.
Ciro.   Sappi che al nascer mio...
Arpalice.   Siegui.
Ciro.   (Giurai tacer.)
Arpalice.   Sappi che bramo anch’io...
Ciro.   Parla.
Arpalice.   (Crudel dover!)
Ciro.   Perché t’arresti ancora?
Arpalice.   Perché cominci e cessi?
A due.   Ah, se parlar potessi,
     quanto direi di piú!
Ciro.   Finger con chi s’adora...
Arpalice.   Celar quel che si brama...
A due.   ... è troppo, a chi ben ama,
     incomoda virtú.