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176 xviii - attilio regolo


Licinio.   Il popol tutto

è la maggior!
Manlio.   Non la piú sana.
Licinio.   Almeno
la men crudel. Noi conservar vogliamo,
pieni di gratitudine e d’amore,
a Regolo la vita.
Manlio.   E noi l’onore.
Licinio. L’onor...
Manlio.   Basta: io non venni
a garrir teco. Olá! libero il varco
lasci ciascuno. (al popolo)
Licinio. (al medesimo) Olá! nessun si parta.
Manlio. Io l’impongo.
Licinio.   Io lo vieto.
Manlio.   Osa Licinio
al console d’opporsi?
Licinio.   Osa al tribuno
d’opporsi Manlio?
Manlio.   Or si vedrá. Littori,
sgombrate il passo!
  (i littori, innalzando le scuri, tentano avanzarsi)
Licinio.   Il passo
difendete, o romani! (al popolo, che si mette in difesa)
Manlio.   Oh dèi! con l’armi
si resiste al mio cenno? In questa guisa
la maestá...
Licinio.   La maestade in Roma
nel popolo risiede; e tu l’oltraggi,
contrastando con lui.
Popolo. Regolo resti!
Manlio. (al popolo) Udite:
lasciate che l’inganno io manifesti.
Popolo. Resti Regolo!
Manlio.   Ah! voi...
Popolo.   Regolo resti!