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217.° Due furono, come abbiamo veduto (paragrafi 89 e 91), le primitive suppliche pel privilegio di una strada di ferro da Venezia a Milano.

Una del 29 aprile 1836, presentata a Sua Maestà dalla Commissione fondatrice veneta.

L’altra del 17 giugno 1836, presentata a S. E. il ministro dell’interno dalla Commissione fondatrice lombardo-veneta.

Nella prima chiedevasi un privilegio!

per tutte le provincie per cui transitasse la strada da Venezia a Milano, e le sue diramazioni.

dicendo che la strada principale passerebbe per

Venezia — Mestre — Ponte di Brenta — Orgiano — Nogarole — Orzinovi — Soprapandino — Milano;

E le diramazioni sarebbero per

Padova — Vicenza — Verona — Brescia — Bergamo — Mantova — Cremona1

Nella seconda si lasciò fuori quella generalità "per tutte le provincie, per cui transitasse la strada da Venezia a Milano, e le sue diramazioni", ed invece si aggiunsero quattro diramazioni, cioè le quattro di Treviso, Bassano, Monza e Pavia2

218.° La domanda dunque della diramazione di Monza è esplicita nella seconda supplica.

Ma se si vuol pretendere che sia compresa anche nella prima, conviene farla uscire da quella domanda generale di privilegio:

"per tutte le provincie per cui transitasse la strada da Venezia a Milano".

Ad ogni modo poi, sia che la si voglia compresa in tutte e due le suppliche od in una sola, quella domanda pel braccio di Monza è identica a quella di tutte le altre diramazioni per Bergamo, Mantova, Cremona, Treviso, Bassano, Pavia; e quindi tutti i diritti che si volessero far emergere da quelle due suppliche a favore della società lombardo-veneta per la diramazione di Monza, dovrebbero essere e sarebbero comuni a tutte le altre diramazioni di Bergamo, Mantova, Cremona, Treviso, Bassano e Pavia, perchè il titolo che si fa base al diritto, è identico per tutte.

219.° Se quelle due suppliche delle Commissioni fondatrici fossero state esaudite da Sua Maestà nella loro pienezza, tutto il Regno lombardo-veneto, meno le tre sole provincie di Udine, di Belluno e di Rovigo, sarebbe stato investito per tutte le strade di ferro possibili, presenti e future, ad una Commissione fondatrice che non aveva ancora raccolto una società, che non aveva ancora dato prova di avere i capitali occorrenti per una sola strada di ferro, che non aveva ancora presentato il progetto per una sola strada, che infine non aveva

  1. Vedi l’opuscolo a stampa, primo settembre 1837, intitolato "Strada ferrata da Venezia a Milano". Documenti. — Supplica 29 aprile 1836. Omissis. «Mettono ai piedi del trono la presente supplica, colla quale umilmente implorano dalla clemenza di Vostra Maestà la concessione di un privilegio esclusivo per tutte le provincie per cui transitasse l’accennata strada e laterali, durante cinquanta anni, e per la costruzione della medesima a doppie ruotaie di ferro, come tracciato sull’annesso tipo in C, da Venezia a Milano, percorrendo da Venezia a Mestre, Ponte di Brenta, Orgiano, Nogarole, Orzinovi, Soprapandino sino a Milano con quelle strade laterali per Padova, Vicenza, Verona, Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo trovate necessarie ed utili per i loro commerci.
  2. Opuscolo citato. Supplica 17 giugno 1836. «A favore della Commissione centrale e fondatrice lombardo-veneta si invoca il privilegio esclusivo per la costruzione di una strada a doppie ruotaie di ferro pel trasporto di persone, animali, merci, numerario, ed altri oggetti coll’uso di carrozze o carri con bestie da tiro, e con macchine locomotive da Venezia a Milano, percorrendo la linea da Venezia a Mestre, Ponte di Brenta, Orgiano, Nogarole, Orzinovi, Soprapandino fino a Milano, con strade laterali per Padova, Vicenza, Verona, Mantova, Brescia, Cremona e Bergamo, ed occorrendo per Treviso, Bassano, Monza e Pavia.