Pagina:Mirandola - Descrizione dell'isola della Mirandola.pdf/19

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     Questa è la terra mia: all’Aquilone
L’Alpi prospetta, l’appennino ad Ostro;
E quinci e quindi, se di nostre torri
Desio ti spinga adi toccar la cima,
Ti fia concesso di lassù mirare
Eccelsi gioghi biancheggiar per neve.
In mezzo all’una ed all’altr’Alpe, a uguali
Distanze separato, fra ridenti campi,
Fremente e altiero coll’ondosa piena,
Il Po, ferace d’alti pioppi, scorre.
Lontan da questo quanto dieci mila
Son de’ passi, Mirandola torreggia,
A cui di Euride il portentoso parto
Il nome impose allor che lieta in grembo
All’avo augusto, quei che in umil tetto
Cresciuti aveva e Pico e i suoi germani,
Perdon chiedendo, deponea la pia.
Siede essa al mezzo del cammin che adduce
A Mantova da Modena, ed è ricca
Di paschi e greggi e di felici méssi.