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coctilibus muris cingendos, et cunctas vias oppidi lateribus sternendas curavit, arci vero minorem indidit arcem, in eaque turrim et oppido, et vicinis campis ad tutelam prospicientem, nec non insulam ad solis occasum fossis ambitam, ad partem arcis oppidique tuendam, in eaque porticus construi vineasque, et pomarium animi gratia construi voluit atque hæc ad annum quem tunc agebat LV et humanæ salutis XXIIII supra M et D. L’isoletta venne poi distrutta nel 1577 dalla contessa Fulvia di Correggio, vedova di Lodovico II Pico, per edificare in suo luogo il baluardo detto del Castello.

(10) Qui hanno termine i versi recati dal p. Pozzetti.

(11) Gio. Francesco allude qui al mastio del castello da lui edificato fra il 22 settembre 1499 ed il 20 del mese stesso del 1500 e che poi rimase diroccato nel 1714 per cagione di una folgore cadutavi. Era sommamente ammirato, e si crede fosse eretto da Giovan Marco di Lorenzo Genesini o Lendinara.

(12) Ambedue i ms. hanno apris, e taluno legge anche astris. Non piace però nè l’una nè l’altra lezione. Sarebbe ridicolo che il Sirio mandasse giù le sue fiamme solo perchè ne sentissero doppio effetto i suini o le stelle che a lui fan compagnia. Le stelle non hanno bisogno dei calori del Sirio; ne hanno esse da regalarlo a lui. Inserendo in luogo loro la voce agris non v’è più che dire, e il luogo è sanato.