Pagina:Misteri di polizia - Niceforo, 1890.djvu/187

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Nè, a Firenze, egli poteva sfuggire alla vigilanza della Polizia che gli sguinzagliò dietro i suoi migliori bracchi.

L’Ispettore di Polizia, il 22 luglio, ne dava conto al Buon Governo col seguente rapporto riservato:

„Il noto comico Gustavo Modena, di Verona, ha preso alloggio alla locanda del Leon Bianco, nella Vigna Nuova, avendo seco la moglie, che dicesi inglese. (Era svizzera).„ La sorveglianza che su di lui è stata attivata non somministra altre osservazioni che quelle d’aver tenuto un contegno assai riservato. Egli sta molto in locanda e quando sorte ha quasi sempre in sua compagnia la moglie. Il dopo pranzo è solito recarsi al caffè Doney a prendere il gelato, ove non è mai accaduto che abbia confabulato con paesani o forestieri, ma dove attira la curiosità della gioventù, anche perchè la moglie è una bella donna.

„Frequenta il teatro del Cocomero quando vi recita la compagnia Doligny, sembrando che col capo-comico avesse relazione; vi recitò in privato qualche pezzo di tragedia e sembrava che avesse intenzione di dare in questo genere un’accademia in detto teatro, come sentesi che abbia fatto altrettanto in Inghilterra e in Francia.

„Si sa ancora che qualcuno cerca di farlo entrare in qualche compagnia di grido, essendo stato raccomandato specialmente al capo-comico Bazzi, giacchè sebbene la moglie si dica gli abbia portato qualche capitale in dote, non sembra questo sufficiente a dargli la sussistenza, senza l’esercizio della sua professione.„

Benchè la Polizia Toscana non disdegnasse d’ordinario di ritornare sui provvedimenti presi, in questa congiuntura non volle rimangiarsi la misura adottata contro il Modena, il quale, spirati i quindici giorni, ebbe a far fagotto da Firenze e ad uscir fuori del Granducato.

Egli lasciò Firenze il 27 luglio 1839 avviandosi insieme alla moglie verso Lucca, ove il Duca o come lo chiamava il Giusti, il protestante Don Giovanni, si divertiva mezzo mondo, fra un sermone e una galanteria, a fare buona accoglienza alle persone, che i suoi colleghi regi del resto della penisola mettevano fuori di casa per ragioni politiche.