Pagina:Misteri di polizia - Niceforo, 1890.djvu/241

Da Wikisource.
228

valli più o meno lunghi. Il primo numero vide la luce il 1 gennaio 1842, ed aveva una — Preghiera dei fanciulli italiani, di F. D. Guerrazzi; il primo capitolo dei Doveri dell’Uomo, del Mazzini, il quale vi stampò pure una breve recensione del romanzo di Massimo d’Azeglio: Niccolò de’ Lapi e faceva rilevare l’alto significato patriottico del libro, aggiungendo „che non bisognava meravigliarsi se a Milano avessero stampato quel romanzo, perchè anche fra i censori vi sono italiani.„ Lo stesso numero conteneva l’iscrizione dettata da Alessandro Manzoni per la contessa Teresa Confalonieri. Nel numero sesto (13 agosto 1842), si stampava la poesia del Giusti ora conosciuta col titolo: Brindisi di Girella, ma che allora s’intitolava: Ai liberali del 1831, oggi Avvocati del Fisco. Nel numero successivo (23 settembre 1842), vedeva la luce l’altra poesia del Giusti: Per l’Incoronazione. Nel numero ottavo (2 novembre 1842), si stampava l’altra poesia: La Cronaca dello Stivale. Nel numero nono una prosa del Guerrazzi intitolata: Roma antica con una nota del Mazzini, ove si diceva che si pubblicava quello scritto, benchè la redazione del giornale non dividesse le idee troppo sconfortanti dello scrittore livornese.

Intanto la diffusione sempre crescente del giornale repubblicano dava da pensare al Governo. Don Neri Corsini, l’11 gennaio 1843, scriveva al Presidente del Buon Governo:

„Sotto la data del 25 novembre dell’anno ora decorso è stato pubblicato a Londra il n. 8 dell’Apostolato Popolare.

„Nel detto numero fra le altre cose si legge il componimento poetico: La Cronaca dello Stivale attribuita ad autore toscano e da lungo tempo già conosciuto in Toscana. Il detto numero circola in Italia, malgrado la speciale vigilanza che si esercita generalmente per impedire l’introduzione nella penisola di quella stampa incendiaria, più specialmente destinata ad agire sullo spirito degli italiani. La scoperta fatta di recente in Lombardia di un ritrovato assai artificioso posto in uso per far passare in contrabbando gli stampati in questione, è stato qui ufficialmente reso no-