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type singulier du revers (Considérations p. 237), purnondimeno alle osservazioni del ch. Cavedoni (Spicilegio numismatico p. 13) può aggiungersi: che la maschera potrebbe accennare al nome della città, secondo questo luogo d’un antico scoliaste di Virgilio (ad Æneid. l. IV, v. 149) = segnior = deformior accipiendum, siquidem segnis est sine igne, id est frigidus . ., nam et formonsum non aliunde dicimus quam a calido. Formum enim dicebant antiqui calidum. Unde . . . segnem pro deformi . . . . dicit Vergilius (virg. mar. interpret. vet., p. 41 ed. Mai).


SYBARIS in LUCANIA.


ΥΜ. Bue a s. con la t. rivolta ad., sopra una locusta.

Rov. Lo stesso tipo in incavo, arg. 8, tav. II, n. 12.

Pubblicata la prima volta dall’Eckhel (Syllog. p. 8, tav. I, n. 9 ), questa moneta perchè rarissima non trovasi descritta in altri cataloghi. La particolarità della locusta, che si connette col bue nel significato allegorico della fecondità della terra, confronta con lo stesso tipo delle monete de’ Metapontini, dove il ch. Rathgeber ha creduto rappresentato il χρυσοῖς θέρος di Delfo (Annali del1'Inst. tom. XV, p. 140), ma che più semplicemente può reputarsi indizio della buona messe, non infestata dalle locuste devastatrici delle biade. È perciò che furon tenuti sacri gli augelli seleucides (plin., l. X, c. 39; suid., h. v. tom. II, p. 725), e sacre le monedule, κολοιὶ, disperditrici delle uova delle locuste, che i Tessali, gl'Illirici, e quei di Lenno ordinarono fossero alimentate a pubbliche spese (ælian., De nat. anim. l. III, c. 12).


THURIUM in LUCANIA.


1. T. di Pallade galeata a d.

Rov. ΘΟΥ Due lune crescenti, br. 2, tav. II, n. 13.

2. qΥΟΘ. Due lune crescenti.