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di Genova, descritto a pag. 197 del mio Catalogo1, fatto nel 1558, ed autenticato da Matteo Senarega Cancelliere della Repubblica, mette, dopo Ardoino, un Ansaldo padre di Genualdo, da cui venne Ansaldo il Console.

Io lascio tal questione estranea al mio scopo ad un erudito mio amico2, che con indefessi studi da più anni raduna le memorie della nobil famiglia, da cui discende, e mi basta aver fatto cenno delle varie opinioni degli scrittori sull’origine dei Doria.

La nobiltà loro ci vien palesata ad ogni pagina dei liguri annali, ed essa ritrae il più vivo splendore dalle dignità rivestite, e dall’imprese a favor della patria compite. Ansaldo fu Console di Genova più volte, e tale onore ottennero altresì Enrico, Simone, Guglielmo, Bottario, Percivale, Montano, ed Emanuele. Ambasciatori a Federico Imperatore, ai Papi, ai Fiorentini andarono eglino stessi. Percivale fu poi Podestà di Asti e di Parma. Parecchi di lor famiglia furono degli Otto, che col Podestà la cosa pubblica amministravano. Nicolò Doria con Guido Spinola tenne nel 1265 il Supremo Governo della Repubblica. Oberto figlio di Pietro, Ammiraglio di 25 galee contro i Veneziani, nel 1266 espugnò Canea in Candia; e nel

  1. Carte e Cronache Manoscritte per la Storia Genovese esistenti nella Biblioteca della R. Università di Genova, indicate ed illustrate da Agostino Olivieri. Genova 1855, Tipografia Sordo-Muti.
  2. Il Signor Iacopo Doria Vice-Bibliotecario della Civico-Beriana di Genova.