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Molte riparazioni si fecero nella Zecca in quell’occasione, nel tetto specialmente, che, dopo 24 anni di riposo, era assolutamente distrutto. Ai 17 febbraio 1665 il predetto Zecchiere stringeva contratto con Francesco Moretti, il quale obbligavasi di fornire alla Zecca tutto l’argento necessario, perché giornalmente si fabbricassero non meno di pezzi 1000 da 8 reali in monete da 5 soldi, colla pena di pezzi 1000 da 8 reali, se mancasse la provvista.

In Italia intanto, e specialmente nelle Zecche Toscane e di Tassarolo e di Massa (V. docum. XXIII) era invalso l’uso di battere dei Luigini od Ottavetti, monete Francesi di lega assai inferiore a quella che le gride permettevano per servirsene nel Levante; e quindi il 4 agosto 1665 la stessa Principessa Donna Violante concedeva al predetto Onorato Bleuet, fittavolo della Zecca di Loano, facoltà di battere Luigini, purché non avessero bontà minore di carati 8 argento fino, per ogni libbra (V. documento VIII).

La Principessa volle sperimentare essa stessa il benefizio del commercio dei Luigini od Ottavetti, e perciò, in data 7 gennaio 1666, ordinava allo Zecchiere di batterne a suo conto per la somma di pezzi 6000 da 8 reali (V. docum. IX). La forma del conio dei Luigini era prescritta dalla Principessa il 17 dicembre di quell’anno (V. docum. X). Un busto di donna abbigliata dal diritto, coll’iscrizione Gratior in pulchro virtus, e dal rovescio tre gigli sormontati da una co-