Pagina:Monete medaglie e sigilli dei principi Doria.pdf/34

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mente le medesime in totum perche in questo caso vi sarebbe qualche dubbio; volendoci essere qualche alteratione, e ogni poca basta per salvar la coscienza, quelli due V. V. vogliono dir più Vedova, che sovrana, e nella moneta di Madamigella, mi dissero che per estensum vi sta scritto Sovra, sichè non ci possono stare li medesimi de V. V. come in questa di V. E. non possono dire Vedova. V. E. se ne dorma pur quieta sopra di me, potendovisi aggiungere un L, il che forse sarebbe di sommo piacere a cotesti sig.i facendo le lettere più somiglianti all’originale di Madamigella. Circa le ultime due silabe, De Do essendo il nome di V. Ec. posto in volgare e non in latino, possono benissimo difendersi, circa la coscienza, non importando, che siano ancora in quella di Madamigella, anzi vi è fatto perchè in essa vi è similmente De Do, correndo la stessa parità del Geifrato che vi pone davanti al I O delle monete del Sig. Principe. Circa poi la politica queste monete hanno da passare per quelle di Madamigella, che tale è l’intentione di V. E. e de’ Sig. Negozianti; di modo che chi non saprà il secreto, crederà che queste monete siano a dirittura di Madamigella di Monpensier, che è quello che si pretende, e chi rinvenisse, che sono della Zecca di V. E., saprà ancora che sono state fatte a similitudine di quelle, siche non sò vedere dove V. E., e la sua estimatione possa correr pericolo di derisione. Prego pertanto V. E. per la misericordia di Gesù Cristo a quietarsi del fatto