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binetto di S. M. l’Imperatore d’ Austria. Gli altri due appartengono al Sig. Conte di Montenuovo, e dai disegni, che ne posseggo, rilevo che un di essi ha nel rovescio dopo MUNERE, due croci ††; e l’altro offre i due zeri dell’anno assai confusi, e non divisi per punti dalla sillaba che segue IO.

Le gride genovesi dell’8 giugno 1602, 15 marzo 1605, 27 luglio e 2 agosto 1606, e 5 settembre 1616 uguagliano questo Scudo nel peso e valore a quello della Repubblica, cioè peso un’oncia, dieci denari, ventuno grani, e 5/6; valore Lire quattro e soldi dieci.

L’esemplare dell’Università ha il peso di grammi 37, 50, cioè un’oncia, tre ottavi, e ventisei grani.

La seconda (vedi tavola II n. 4), è un Ducatone. Ha nel diritto l’effigie del Principe coll’epigrafe JO: AND: AUR: MAR: S: STEPHANI: 1601:.. nel rovescio il caduceo col motto CONSILIO. CELERITATE.

S. Stefano, come dicemmo, fu acquistato dal Principe Gio. Andrea, e pare che bramasse colla moneta ricordare tal fatto, ed il caduceo, e le parole consilio celeritate scolpite in essa corroborano tale idea.

Le gride predette danno al Ducatone il peso di un’oncia, cinque denari, otto grani, e sette decimi, ed il valore di Lire genovesi tre, soldi quindici, denari nove. L’esemplare che descrivo, pesa un’oncia, quattro denari, e sette grani, che corrisponde a grammi 31, 80, ma è alquanto corroso. Il Ducatone è assai