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gride calcolato uguale a quelli di Spagna, Napoli, Venezia e Firenze, cioè di bontà carati 21 e 7/8, e di peso denari tre, un grano ed 1/3, che corrisponderebbero in peso decimale a grammi 3, 543. Quello di Milano, Savoia, Parma, Piacenza, Bologna, Ferrara, Lucca, Besanzone e Mantova sono valutati di bontà carati 21 11/16, e di peso denari tre, cioè grammi 3,299 di peso decimale. I Doria, come vedemmo, seguivano la tariffa e il calcolo di Genova nelle monete d’argento, e quella di Milano per le monete d’oro, sicchè la moneta, che descriviamo, se non è corrosa, aver deve il peso quadruplo dello Scudo d’oro di Milano o d’Italia, cioè grammi 13, 196.

La mancanza dei documenti non ci permette di spiegare le iniziali dello Zecchiere G. M.


V.


Andrea III, nato in Genova il 19 giugno 1628, moriva il 19 ottobre 1654 in Pegli, ed era sepolto in Loano. Egli sposò il 2 febbraio 1652 D. Violante, unica figlia ed erede di Nicolò Lomellini, che visse sino al 29 agosto 1702.

Nessuna moneta di tal Principe abbiamo, nè forse mai ne furono coniate in suo nome. Egli rimase orfano all’età di 12 anni sotto la tutela della madre D. Polissena Landi, che avvisò opportuno far subito chiudere la Zecca di Loano aperta negli Stati princi-