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Nel 1668 gli fu prorogato detto affitto per anni tre, e terminato non prosegui più la zecca a lavorare; solo che nell’anno 1672 essendosi pubblicata in Genova la grida proibitiva dei reali e piastrini a cagione d’esser scarsi, la quale conturbò molto i Loanesi, quel Commissario Carlo Domenico Mantiler Aicardi con sua lettera de’ 25 febbraio riferì a S. E. che Monsieur Solinhac con l’occasione della monete nuove, goderebbe volentieri la grazia dell’E. S. di rimetter la zecca, però di monete migliori eziandio delle correnti, e lo supplica di degnarsi a dargli su questo proposito ciò che stimerà meglio; ma non si trova che detta lettera abbia avuto risposta. L’anno 1665 fu formata altra zecca nel Castello di Torriglia da Franco Moretti a sue spese, d’ordine della prefata S.a Principessa Doria Violante, e sotto li 3 settembre della medesima gli fu conceduta la facoltà di stamparvi ogni sorta di monete tanto d’oro come d’argento in conformità dei privilegi dell’Imperator Carlo V confermati nel 1641 da Ferdinando III, e con l’obbligo di prenderla in affitto per cinque anni prossimi, e per l’annua pigione di P.i 1500 da 8 reali correnti.

L’anno 1667 a 23 maggio è stato da S. E. annullato detto affitto e conceduto a Cristoforo Aicolser per tre anni e mezzo, e per detta annua pigione, dopo quale tempo detta zecca non ha più tirato avanti.

Si tralascia di far menzione di altre zecche erette da particolari negli anni 1668 e 1669 in Lacchio, Montebruno, S. Stefano, Carrega e Rovegno, Garbagna e Grondona ove si sono stampate unicamente monete per Levante. Quali zecche non hanno avuto ulterior proseguimento.


DOCUMENTO VI.

Capitoli dell’affitto della Zecca di Loano fatto da Giorgio Bollero Procuratore della Sig. Principessa D. Violante a’ 27 Marzo 1661 in Genova.


Havendo Giorgio Bollero Proc.re dell’Ecc.ma Sig.ra Principessa D.a Violante Lomellini D’Oria Baila, Tutrice, e Curatrice dell’Ecc.mo