Pagina:Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi V1.pdf/178

Da Wikisource.

— 136 —

Nel 1155, dopo la morte del gran Re Ruggieri I, Atri fu devastata da Roberto di Loretello, Conte di Bassavilla: questo principe ed i suoi discendenti vi tennero dominio fino alla fine del XII secolo; ma spentasi la famiglia dei Loretello con Maria, moglie del Re di Ungheria, Atri venne successivamente posseduta dai Papi, dagli Svevi e dagli Angioini. Passò in appresso alla potentissima miglia di Acquaviva.

La prima volta che gli Acquaviva appariscono nella storia della nostra Regione è nell’anno 1195, quando Errico VI confermò a Rainaldo di Acqua viva e Foresta di lui moglie alcuni fondi tenuti da Leone di Atri, padre di Foresta a fine di rimeritarlo della fedeltà serbata verso l'imperatore e per ricompensa de' vervigi resi: Inde est, dice il diploma, quod attendentes sincere fidei et dovotionis constantiam qiiam Rainaldus de Aquaviva et Fortebraccia fideles nostri, semper nostris servitiis habere, qualiter nondum cessant prò nostris utilitatibus, eos credimus in antea praestituros, de mera gratia, et innata nobis benignitate, damus et concedimus in perpetuum praedicto Raynaldo de Aquaviva, uxori ejus Foreste et heredibus suis... totam terram quam tenet Leonus de Atro pater praedicte Foreste, tam in demanio, quam in servitio, cum omni jure, honore, tenimentis et pertinentiis suis 1. Fra i beni donati vengono ricordati Scorrano, Carminiano, Forcella, Cantalupo, Castel Vecchio, Acquaviva, Santa Maria di Atri etc. E fu Raynaldo stipite degli Acquaviva, che tennero terre e castella nella nostra Regione, e che in appresso si divisero in più rami, e da lui, fra gli altri, trassero origine Andrea e Riccardo fioriti ai tempi di Federico II, l’uno Viceré in Terra di Otranto e l’altro governatore a Viterbo, e Berardo Falconiere dello stesso Imperatore, che si trova ricordato nel Regesto — De mandato imperiali, actmn per Magistrum Albertum, scripsit Laurentius Alexandro; etc. 2. In tempi meno remoti appariscono

altri Acquaviva dello stesso stipite. Infatti nel 1279 Carlo II aveva ordinato 3, addi 4 gennaio, che tutti i Baroni e feudatarii del Regno, e coloro che tenevano beni in capite regiae Curiae, muniti di armi e di cavalli, si dovessero tener pronti per l’aprile dello stesso anno, e fare la loro

  1. Ammirato, Fam. Nob. Tom. II, art. Acquaviva.
  2. V. Erasmo Ricca — Nobiltà delle due Sicilie. Vol. II, pag. 193.
  3. Antinori— Raccolta di notizie storiche de'tre Abruzzi et. Vol. II. Gap. VIII, pag. 154 a 164.