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varono sin da’ tempi romani e l’antica rinomanza ed il nome antico, perdurando sempre quella provincia quale diocesi ecclesiastica ed organismo feudale. Perfino nel secolo XV, allorché i Colonnesi e gli Orsini di Roma si disputarono la signoria di una parte dell’Abruzzo, e più tardi ancora, i primi s’intitolarono Duces Marsorum.

Per quanto tempo si sostenne vigoroso l’impero romano-germanico, gl’imperatori gelosamente custodirono i diritti di alta sovranità come sulla Toscana, sulla Marca e Romagna, cosi anche sull'Abruzzo, Se non che nel medesimo secolo i Normanni, nuovi conquistatori, riuscirono ad impadronirsi di diversi distretti abruzzesi, riunendoli al loro ducato di Puglia. Roberto Guiscardo rese vassalli suoi Trasmondo Conte di Chieti, e i Conti di Teramo, di Amiterno e di Valva. Creato poi il Reame delle Due Sicilie, i re Normanni rimasero signori dell’Abruzzo. Nella bolla d’investitura, che Adriano IV. papa dovette concedere a Guglielmo re, vennero a costui assicurate la Marsia et alia quae ultra Marsiam debemus habere. Andò estinta la dinastia Normanna, ed il dominio di tutte le provincie Abruzzesi si trasferì ne’ loro eredi di Casa Sveva, con la quale il Papa, che i diritti della Chiesa sopra Spoleto derivava, non solo dalle donazioni di Carlo Magno e de’ successori di lui, ma eziandio per parte della famosa Contessa Matilde, si trovò implicato in una lunga ed ardua lite.