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CAPITOLO V.

La Valle Siciliana, la Ceramica di Castelli ed i pittori che la illustrarono.


Non è possibile ricordare le arti e le industrie, di cui i nostri Abruzzi menaron vanto ne’ passati secoli, senza dire anche brevi parole intorno alla Ceramica, la quale ebbe tra noi sede gloriosa ed antichissima.

Castelli, nell'Abruzzo Teramano, che tanto celebre si rese per questa industria, è un piccolo paese, posto a cavaliere di altissima rupe, a’ piedi della quale scorrono le fresche acque del Leomogna ed il placido Rio nella vallata del Mavone. La sua origine si perde nella notte dei tempi: si sa solo che il suo territorio, compreso nell'agro Atriano, faceva parte di quella Valle famosissima, dagli antichi chiamata Siciliana, (nome che anche oggi ritiene) la quale abbracciava tutti i paesi montuosi situati alla destra del Vomano. Primissimi abitatori, come di buona parte de’ nostri Abruzzi, ne furono i Siculi: quae gens, come lasciò scritto il Camarra 1, nomen etiam alicubi in Aprutio servat, ut Pontanus observavit et fortasse genus». 2.

Posta entro l’anfiteatro orientale della catena degli Appennini, ove il Gran Sasso d’Italia superbamente giganteggia, fu questa Valle sede di una remota civiltà, ed illustre durante il Medio evo,

  1. 1) De Teate antiq. lib. I. cap. II; vedi pure G. B Delfico, Interamnia Tractulia, Capit. I. pag. 7. È di parere lo storico Teramano che questa Valle fu chiamata Siciliana, appunto perchè i Siculi più lungamente vi stanziarono. I Siculi però, come narra Plinio, (Hist. Naturai, lib. 3. cap. 13) furono espulsi dagli Umbri, questi dagli Etruschi, e gli Etruschi dai Galli: Umbri eos expulere, hos Hetruria, hanc Galli.
  2. Se a’Galli o ad altri popoli si debba la fondazione di Castelli, non si può con sicurezza affermare. Certo, avanzi di fabbriche di antichissima costruzione si vedono tuttodì; e dalla costante tradizione, serbatasi viva ne’ varii secoli, si conosce che in tempi molto remoti gli edificii non erano, come al presente, uniti, ma qua e là sparsi e in gruppi fortificati, donde il nome di Castelli o Castella, come ebbe ad osservare il mio compianto amico Dott. Concezio Rosa. Quando i barbari occuparono l’Italia, per comune e maggior difesa, i varii Castelli formarono un paese solo.