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CAPITOLO VII.

S. Clemente a Casauria e il suo Codice miniato nella Biblioteca Nazionale di Parigi.


Uno de’ monumenti più insigni dell’arte cristiana negli Abruzzi, e de’più celebri ed illustri d’Italia 1, è senza dubbio la Badia di S. Clemente a Casauria.

Siede in mezzo a fertilissima ed incantevole pianura, non molto lungi dalla gola de’ tre monti, ove scorre il fiume Pescara, che, con precipitoso e stretto corso, va a perdersi nel vicino Adriatico. Un tempo il fiume, dividendosi in due ampie braccia, dava a questo ameno sito la forma di un’isola; quivi l’Imperatore Ludovico II innalzò lo splendido monumento, testimonio non perituro del fasto e della pietà di lui, c dell’eccellenza dell’arte cristiana ed italiana nel medio-evo.

L’isola di Casauria nel Contado Pennese trovasi nello stesso luogo ove un tempo sorse la vetusta Interpromio. Quantunque nessun geografo o storico dell’antichità faccia menzione di tale Città, pure noi la troviamo più volte ricordata nell'Itinerario di Antonino e nella Tavola Peutingeriana, ora col nome di Vicus, ora con quello di Pagus ed anche di Civitas, lungo il corso della strada Valeria-Claudia, a metà cammino fra Corfinium e Teate 2. Leggesi nell'Itinerario di Antonino 3:

Ab urbe Adriae usque M. P. CXLVIII.
Tiburi XX.
Carseolos XXII.
Corfennia XXIII.
Corfinio XVII.
Interbromio XI.
  1. Il P. di Meo ne’ suoi Annali Critico-Diplomatici lo dice de’ più magnifici di Europa.
  2. La via Valeria, secondo Strabone, Geogr. a Tiburtinis initium capere et Marsos et Corfinium Peliguorum oppiduim ducere.
  3. Ediz. del Vesselingio.