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che trassero origine dalle inimicizie delle due più potenti famiglie Teramane, de’ Melatini e di Valle, durando la minorità di Ladislao, mentre la città ed i baroni ardevano in continue guerre, parteggiando alcuni per i Durazzo, ed altri per Luigi II d’Angiò 1 — e le pretese che accampò sul dominio di Teramo la potentissima Casa degli Acquaviva. Questi partiti si disputarono l’impero della Città, cui allagarono di sangue, e si oppressero vicendevolmente, per 96 anni. Ma tali tristissimi e luttuosi avvenimenti, che sono tanta parte della storia nostra, furono da noi diffusamente narrati nel 2° e 3° Volume de’ nostri studi su Castel S. Flaviano, a’ quali rimandiamo il cortese lettore.

La Città di Teramo dal 1530 al 1684, e da quest’epoca fino a’ giorni nostri subi la sorte comune a quella di tutte le altre Città del Regno delle Due Sicilie, ridotto, da stato autonomo e splendido, alla miserabile condizione di provincia Spagnuola; mala signoria che rese ognora più gravi le già tristissime condizioni de’ popoli, e potentemente contribui alla corruzione de’ costumi, delle lettere e delle arti. Teramo, situata sui confini delle Stato, andò soggetta a due mali gravissimi: a fornire di alloggi militari l’esercito nelle incessanti guerre che la Spagna ebbe a sostenere ne’ Paesi Bassi e nella Lombardia; ed a’ banditi, i quali, rinchiusisi ed afforzatisi nelle montagne di Civitella e di Ascoli, recavano gravi e continue molestie alle due provincie limitrofe, con non piccolo detrimento dell’agricoltura, del commercio, dell’industria e delle finanze della città, già esausta, perchè obbligata a stare continuamente sulla difesa. E come se tutto questo ben di Dio non fosse stato sufficiente, una carestia afflisse nel 1621 i miseri cittadini. Ecco in che si compendia la storia nostra durante lo infelicissimo sgoverno spagnuolo! Nè effetto alcuno sorti la gloriosa rivoluzione del 1647, alla quale Teramo e gli Abruzzi presero parte: oppressi

  1. Il Signor F. Savini ha di recente pubblicato eleganza di tipi edito a Firenze (1881) dalla un assai bel libro, con Tipografia Ricci — Discorre in esso con competenza e giudizio della potente famiglia Teramana de’ Melatino, narrandone, con l’ajuto di molti nuovi, importanti ed inediti documenti, le antiche origini; e ricordando i feudi e gli altri possessi, le vicende, e gli uomini illustri, che resero celebri questi potenti Signori. E lavoro erudito, scritto con esattezza e con coscienza di storico. Il libro viene corredato da 14 tavole di autografi, stemmi etc. e da un esatto albero genealogico.