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ab iisdem insignita est 1, ebbe però senza dubbio Vescovi proprii molto prima del secolo VI. La Cattedrale, dedicata alla Vergine Maria, fu quasi interamente distrutta dal Conte Roberto di Bassavilla, eccetto due Cappelle, le quali formano ora la piccola Chiesa di S. Getulio, altrimenti S. Anna, appartenente a’ Signori Pompetti. Ed anche oggi si mostra la base della vecchia torre in pietra, di belle e grandiose forme, detta volgarmente, insieme alle attigue fabbriche di proprietà della Chiesa Vescovile, Casa di S. Berardo, ed un interno in cui si ammirano volte a croce, che poggiavano sopra colonne con capitelli di ordine jonico, alcuni pregevoli avanzi di pittura a fresco, ed una iscrizione, ricordante forse.il nome dell’artista, che comincia: Ego Johannes,... Il Gran Vescovo Guido, vedendo che la chiesa non poteva essere restaurata, che con spese ingenti, ne fabbricò un’altra dalle fondamenta, dedicandola del pari a S. Maria, in luogo più centrale e meglio adatto al culto dei fedeli, ove venne poi sepellito nel 1170, come ricorda lo stesso Ughelli: Coeterum Guido, post multa praeclara gesta, decessit anno 1170, non sine populorum lacrymis, in Cathedrali humatus, quam a fundamentis aedifìcare coeperat 2.

Poche ed insignificanti variazioni architettoniche subi questo edilizio sotto il governo de’ Vescovi, che a Guido successero; ma non cosi durante il Vescovado di Monsignor Nicolò degli Arcioni, nobile Romano, il quale, nato in una Città celebre in tutto il mondo per i suoi superbi monumenti, ebbe l’animo educato al culto delle arti belle, e dette perciò alacre opera a nobilitare la sua Sede con egregi monumenti, lasciando principalmente di sè onorata memoria nella

  1. Ughelli. Voi. 2° in Aprut. Episc.
  2. Stor. Aprut. V. 1° pag. 183. Lasciò scritto il ricordato Muzii: «Il Vescovo, conoscendo che la Chiesa cattedrale antica non senza grande spesa si poteva riedificare, giacché era tutta distrutta ed abbrugiata, fuorché due cappelle, che ora stanno in piedi in forma di Chiesiola, con titolo di S. Getulio, e vedendo che un’altra Chiesa sarebbe situata nel mezzo della Città, secondò la sua intenzione di farla circondare di muraglie: la fé con celerità possibile, ed al meglio che si potè, raccomodare et ornare»; e parlando poco appresso della sua ampiezza, soggiunge: «Tutto il cortile e le stanze terrene ch’ora sono dentro del luogo di detta Chiesa e la piazza di fuori (s’estendeva l’ampiezza); anzi dicono alcuni assai più oltre, perché già sapete quelle colonne di sottil intaglio, sepolture integre di travertino et altre belle pietre furono cavate nell’anno 1587».