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fondazione dell’Ospedale Maggiore, e nella magnifica porta della Chiesa Cattedrale.

Egli, per renderla più spaziosa e meglio rispondente alla maestà del culto, volle prolungarla verso ponente, e fabbricò dalle fondamenta tutta quella parte, la quale rimane sopra l’attuale Cappellone di S. Berardo, al di sopra dell’organo e della cupola, la quale per lo innanzi si elevava sull'altare maggiore. La nuova fabbrica ebbe il pavimento di un livello più alto dell’antica, ed è perciò che da questa a quella si accede per sei gradini. Le Chiesa è nell'insieme alquanto storta, a causa dell’inclinazione verso settentrione de’muri laterali, forse per errore del poco esperto architetto, o per i riguardi e la venerazione dovuta all'antico cimitero. Fece l’Arcioni costruire la Cappella della nascita del Signore, che servi poi, come si è detto, di sepoltura a’ Vescovi. Ma il maggiore monumento di arte di cui arricchì Teramo, lasciando non peritura testimonianza della sua splendidezza, fu la facciata della Chiesa Cattedrale, con la elegante porta a bellissimi e vaghi intagli istoriata.

Affidò il Vescovo l’esecuzione di questa opera a DIODATO Romano, suo concittadino, uno de’ migliori artisti del suo tempo, resosi già celebre per altri superbi lavori di scultura e di musaico. Dice di lui il Ciampini 1: Narrai etiam (Oldoinus in vita Cardinalis Capisucci) cum in tempio D. Mariae ad Campitellum Lipsanorum custodiam fuisse, quam nos vidisse recordaniur, nobilissimis marmorum incrustationibus concinnatum, ubi ejusdem Familiae Capisuccae insignia conspiciebantur opere vermiculato expressa, aureum nempe balteum in coerulei coloris aroala, ibique etiam artificis nomen legebatur, nempe — Hoc opus fecit Magister Deodatus2 Ed il Titi 3, descrivendo la medesima Chiesa di S. Maria in Campitelli, cosi ricorda le opere del Diodato: L'altar maggiore fu fatto d'inventione et disegni di Melchior Gasar Maltese: quivi era prima un Tabernacolo di marmo di fattura gotica, nella forma di quelli di S. M. Maggiore, disfatto nella rinnovatione della Chiesa,

fatto fare dalla famiglia de Capizucchi nel 1290 con armi loro di mosaico col campo azzurro e sbarra a traverso, d’opera di Adeodato figlio di Cosmo Cosmati artefice famoso, che fece la Cappella del Sancta San-

  1. Vetera Monumenta etc. Roma 1690, parte I, pag. 181.
  2. Vide: Abbas Costantinus in Vita PP. Gelasii II.
  3. Studio di pittura, scultura ed architettura nelle Chiese di Roma etc. Roma et Macerata 1675, pag. 116.