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de Conventi e de’ Monasteri, le compere fatte, e si avrà un idea giusta della grandezza e dello splendore della città in questo tempo 1.

Il Duomo di Teramo venne in seguito rimordernato; e Monsignor de Rossi pose la prima pietra del nuovo fabbricato il di 6 marzo 1739 con grande solennità. Vennero ricostruiti i muri laterali dell’antica Chiesa, giacché la nave superiore e la facciata restaurate, come si è detto, da Nicolò degli Arcioni, si conservavano in buono stato. Non si pose però rimedio al difetto dell’antica struttura; furono sostituiti alcuni pilastri alle vecchie pregevoli colonne; si costruirono volte; si rinnovò il tetto, l'intonaco ed il pavimento; l’altare maggiore venne trasportato verso la parte superiore della Chiesa. Questi restauri, eseguiti con poco gusto e con minore intelligenza, distrussero sventuratamente molti antichi monumenti, con irreparabile danno delle arti nostre 2.

  1. In un antico inventario vien ricordato una mitra ornata de argento, et penne et prete, il braccio di S. Berardo e due Croci di argento; alcuni calici etc. Nella citata lettera di Monsignor G. A. Campano al Cardine Giacomo degli Ammannati, così vien descritta la Cattedrale: Media Urbe prominet Templum maximum Virgini Matri sacrum. Ejus basis tota silicea, est; reliqua moles, lateritiis tollitur. Contis templi testudine pereleganti fastigiaiur. Ilalae porrectius illae quidem, sed tamen subductius patent, materia tegulisque contectae. Fores tergeminae marmore expoliuntur, quaram unae recipiunt orientem solem, alterae ostendunt occidentem, tertiae verguntur ad septentrionem, quae spectantur prae foribus scalae marmoreae tractu longo porriguntur et surgunt: Conus medio imminet Tempio, despicitque altare ad pcrpendiculum, ut tot tempia quot Templi laterà esse videantur. Il coro è formato da bei lavori in legno intagliato; esso venne incominciato nel 1747.
  2. Il Muzii (dialogo 1° Mss.) vuole che la nave inferiore del Duomo fosse stata anticamente il Tempio di Giunone «tempio che egli dice magnifico, superbo, come ne fanno fede il musaico, l’astrico e le grosse scannellate, fogliate e bene intagliate colonne di marmo, che sono in esso» e lo storico Palma (op. citata Vol. 1° pag. 57 soggiunge: E veramente l’antichità del colonnato e d’altri frammenti d’iscrizioni esistenti nell'anzidetto pavimento, riferiti dal Brunetti, indicano che un Tempio de’gentili fossesi convertito in Chiesa ne’primi tempi della cristiana libertà. E qui, come perdonarla a Monsignor de Rossi, il quale mal soffrendo il malanconico aspetto di quelle colonne ed i mali trattamenti, che il tempo vi aveva operati, applaudendosi di voler rimodernare la sua Chiesa, ad esse sostituì quei grossolani pilastri, i quali occupano uno spazio smisurato, per poi non sostenere più che una misera volta? Quelle povere basi, fusti e capitelli che non rimasero rincalzati dal fabbricato nuovo, giacquero lunga pezza ammucchiati nella Piazza inferiore, finchè furono l’uno dopo l’altro rubati per essere alla rinfusa impiegati. I fusti meglio conservati servirono per pietre da olio, e si riconoscono nei magazzini di varie famiglie!!...