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dipinti di Francesco da Montereale, e di altri, rappresentanti sacri argomenti, e i fatti principali della vita di Celestino V; i sepolcri degli Abati Celestini e di alcuni uomini insigni Aquilani, fra cui del celebre letterato e maestro di musica Pasquale Tristabocca 1; e finalmente, per tacere di altre opere, il Mausoleo di Papa Celestino V, eseguito a spese dell’arte della lana, mirabile per figure grottesche, capricciosi intagli, finissimi lavori di scalpello, che gareggiano col più finito ricamo, condotti con grande e squisito magistero. Vi si legge la seguente iscrizione, che qui riproduciamo, perchè riportata non completa dal Leosini e dagli alti istorici Aquilani.

CONDITUR HOC TUMULO PARIO DE MARMORE PETRUS

QUI COELESTINO FUERAT COGNOMEN IN ANTRIS.

INQUE HEREMO VIXIT, VITAM SINE LABE PEREGIT,

QUIQUE TULIT TRIPLICI OUAESITUM EX HOSTE TRIUMPHUM.

VIRTUTE HIC SOLA AD SUMMOS ELECTUS HONORES.

PONTIFICI DECUS TITULOS QUOS SPREVIT ET INDE

DEPOSUIT VARIOS RERUM ASPERNATUS HONORES.

HINC NEXUS VINCLIS, HINC SAEVO CARCERE CLAUSUS

OCCUMBIT SAEVAE MORTI, MOX SPIRITUS ASTRIS

REDDITUS, HIC POPULO CORPUS VENERATUR AB OMNI.

ANNO 1517, DIE 27 AUG. TEMP. FRATR. MATURINI PRIORIS.

E più sotto si legge il nome dell'egregio artista che lo eseguiva:

OPUS MAGISTRI HYERONIMI VICENTINI SCULPTORIS.

La famosa cassa di argento, adorna di sorprendenti sculture ed opere di cesello, che racchiudeva le reliquie del Santo Pontefice, descritta dall’Alteri, dal Leosini e dagli altri istorici Aquilani, fu portata via, insieme ad altre preziose reliquie, da Filiberto di Chàlons.

In questa Chiesa il giorno 29 agosto del 1294 l’eremita Pietro del Morrone fu incoronato Pontefice alla presenza di duecento mila persone, accorse a venerarlo, del Re di Napoli Carlo d’Angiò, e del figliuolo di lui Carlo Martello, di molti Vescovi, Prelati,

  1. Visse nel sec. XVI e fu eccellentissimo maestro di musica: di lui si ha una muta di messe a cinque voci stampata a Venezia il 1590.