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chissimi, hanno i mezzi per procurarseli; ed anche avendoli, non tutti lo fanno.

E l’operaio anch’esso, supposto che abbia volontà di leggere, come troverà libri che lo possano dilettare ed istruire ad un tempo, nei nostri paesi, dove manca persino il negozio di un libraio1, e se vi capita qualche rivenditore ambulante non porta seco che libri osceni, atti soltanto a corrompere il cuore?

Tra la scuola e la vita c’è un vuoto immenso. Se non si colma, la scuola è inutile e talvolta dannosa. Il libro è l’apostolo che deve compire l’opera iniziata dal maestro. — Ma come fare, perchè tutti possano agevolmente avere dei libri? — A ciò ha provveduto il principio d’associazione; quel principio che, sorto in Italia, produsse nel

  1. A Spoleto, città che conta 7000 anime, non v’è libreria.