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dove più dove meno, affrettata e anche in parte alterata dallo sconvolgimento politico, religioso e sociale. Se così non fosse, è chiaro che tutta l’Europa latina avrebbe finito col parlare una lingua sola. Dunque, la sentenza del nostro Lanzi, perchè possa adattarsi alla storia del latino e degl’idiomi derivati da esso, va modificata così: “Ogni anno si fa un passo, più o meno lungo, secondo le circostanze, verso un nuovo linguaggio.„

Eccoci quindi condotti a studiare un poco le cause estrinseche, accennate qui sopra, che influirono sull’intimo e naturale svolgimento del latino.

IV.


La lotta, che il latino sostenne con gl’idiomi a cui si sovrappose, dovette essere molto lunga per tutto, ma specialmente là dove l’influenza di Roma si fece sentir meno, o dove fu meno aiutata dall’antica parentela, che legava l’idioma dei vincitori con quasi tutti gl’idiomi de’ vinti; giac-1

    romani, in alcune proprietà del vocalismo, e specialmente nella preferenza per e atona, soprattutto finale, sull’i, si vedano le Osservazioni del Caix sul Vocalismo italiano (Firenze, 1876).

  1. Ormai è definitivamente dimostrato, che quasi tutti questi idiomi erano d’origine ariana: derivavano, cioè, al pari del latino stesso, del sanscrito, dell’antico persiano, del greco, del gotico, ecc., da una lingua, parlata forse ben più di cinquanta secoli fa dal popolo degli Arii, i quali, sia che originariamente dimorassero in Asia, sia che dimorassero in Europa, certo è che poi si diffusero, spazzando via o assimilandosi le popolazioni indigene, per tutta l’immensa