Pagina:Morselli - Carlo Darwin, Milano-Torino 1882.djvu/41

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mente, se pur non si deve dire che in gran parte le rinnovò, le leggi della variazione, cioè gli effetti dell’uso e non-uso, comprensivi i cambiamenti nelle abitudini e l’acclimatazione, gli arresti di sviluppo, le variazioni correlative, la coesione delle parti omologhe, la variabilità delle parti multiple, la compensazione di sviluppo, e infine le variazioni analoghe, rendendo così più chiaro il processo intricatissimo e quasi inintelligibile di formazione dei nostri prodotti domestici.

Ma le numerose classi di fatti fin qui accennate, relative all’eredità ed alla variabilità degli esseri organici, traevano quasi per forza il Darwin a farsi un concetto che assieme le riunisse con un metodo evidente: ed ei ci presentò nella terza parte del libro sulle variazioni quella sua ipotesi della Pangenesi, che per quanto, al suo dire, puramente provvisoria, appare però fino ad oggi come la migliore e la più degna di attenzione per rilegare tra loro i fenomeni più oscuri del mondo vivente. Nella Pangenesi, ogni atomo od unità componente dell’intero organismo si riproduce, ossia possiede, oltre alla proprietà ordinaria di moltiplicarsi per generazione scissipara, quella ancora di emettere «gemmule» che sono disperse per tutto il sistema. Queste gemmule crescono, si moltiplicano e si aggregano, per costituire gli elementi sessuali, ovuli e granelli pollinici, seme fecondo ed ovo, nonché le gemme, ed esse sono così numerose e piccole da poter essere trasmesse a tutte le successive generazioni in uno stato dormente simile a quello del seme entro terra. Ogni essere organizzato, oltre alle gemmule emesse da ciascuna sua cellula od unità del corpo, dovrebbe contenere gemmule latenti derivate dai suoi avi e antenati più remoti, le quali occasionalmente possono svilupparsi sotto l’influenza di date cause; dimodoché l’animale o il vegetale potrebbe essere assomigliato ad un microcosmo, ad un piccolo universo formato da una immensa quantità di organismi inconcepibilmente minuti, che hanno il potere, sviluppandosi, di riprodurre le cellule od unità morfologiche da cui derivano, colle loro funzioni. I fenomeni oscuri della riproduzione organica, la gemmazione, la metagenesi, la fecondazione ordinaria, l’eredità, l’atavismo, la trasmissione dei caratteri morbosi, la memoria verrebbero nella Pangenesi considerati sotto un punto unico di vista e perciò anche spiegati; e sebbene la Pangenesi darwiniana abbia avuto validi oppositori in Delpino, Mivart, Beale, Wigand, Lewes e Galton, ed oggi la scienza possieda nella ipotesi delle «unità