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36 Il Cristianesimo Felice

lazioni confinanti (che questo è il costume ancora di tutti i Barbari dell’Affrica) sia per qualche affronto o disgusto, essendo vendicativi al maggior segno, sia per disputare di un pezzo di ferro, stimato da essi più che l’argento e l’oro da noi, o sia per acquistarsi fama, e riputazione d’essere valorosi. Gran cosa! I cani, i lupi, i lioni d’un paese sanno per lo più vivere in pace fra loro, nè fan guerra a quei di un’altro paese. E noi miriam gli uomini, nè dirò solo i barbari Indiani, ma gli stessi Cristiani, far così spesso fra loro sì spietate guerre, quasichè la Ragione a noi data da Dio ci abbia a servire per far peggio delle fiere istesse. Quel che può far più orrore al cuore de gli Europei, si è l’intendere, che non pochi di quegl’Indiani, al pari di tant’altri, che vivono liberi fra le selve del Brasile, e in assaissimi luoghi del Canadà nell’America Settentrionale, mangiano carne umana, e ne son più avidi, e ghiotti, che d’ogni altra. Per questa cagione appunto, quand’anche altra non ne abbiano, stanno sempre in guerra fra loro, perseguitandosi l’un l’altro, non tanto per occupare i terreni migliori, quanto per far caccia d’uomini, e mangiarseli allegramente ne’ loro conviti, perchè questa è la lor più favorita vivanda: laonde si veggono sempre andare coll’armi in mano, e disposti a combattere. Questo è il colmo della lor bestialità e fierezza. Il che sia detto senza pregiudicar all’onore di tanti altri di que’ Popoli benché Infedeli, i quali vanno esenti da sì barbarico costume, siccome di genio umano, e pacifico, per cui vivono quieti ne’ loro confini. Costoro, se pur sono astretti a far guerra, non sono men bravi e arditi de gli altri; ma facendo de’ prigioni, lungi dall’infierir