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46 Il Cristianesimo Felice

uno de’ quali maggior de gli altri dopo varj giorni di cammino, s’incontra, e si passa sopra un ponte di legno, alla cui custodia sta un Dio chiamato Tatutiso, somigliante in tutto a Caronte, il cui ufizio è di nettar l’Anime da tutte le immondezze. Arrivano queste finalmente ad un Paradiso, ma ad un Paradiso ben povero di contenti, perché non v’ha che una sorta di gomme, e del mele, e del pesce, con cui si mantengono quell’Anime Indiane. Tutti questi viaggi di quegl’impostori Sacerdoti, ed altre chimere, truovano facilmente fede in Popoli, immersi nelle tenebre della semplicità e dell’ignoranza.

Truovansi ancora altri Popoli, che tengono Sacerdoti, i quali esercitano nello stesso tempo l’ufizio di Medico. Per giugnere a questo impiego, bisogna aver combattuto più volte colle bestie selvatiche, e principalmente contri le Tigri, con portar qualche segno d’essere stato morsicato, o almen graffiato, essendo probabilmente indizio di merito raro l’averla passata netta in quelle battaglie. Costoro poscia, e in altri luoghi i Caciqui, o Capitani, son chiamati a curar gl’infermi, senza che essi sappiano adoperar altri rimedj, che due molto stravaganti. Il primo è di succiar’ il male, chiedendo prima al malato, dove sia andato ne’ giorni innanzi, e se per sorte avesse sparsa per terra la Ciccia, cioè la loro amata bevanda; il che dee essere gran peccato; o se avesse gittato a i cani qualche pezzo di carne di Cervo, Tartaruga, o d’altro animale. Se ciò è accaduto, ecco la cagion del male: l’anima di quella bestia per vendicarsi dell’affronto è entrata in corpo all’infermo, e il tormenta. Perciò gli succiano la parte addolorata, e danno di gran colpi in terra col-