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il mio diario di guerra 93

lante. Sei ore di marcia di meno. Lunga fila di muli carichi di soldati coi piedi congelati. A Za Kraju incontro una barella coperta. C’è un morto che viene portato a Caporetto. Segue un caporale che piange. Lo conosco. È dell’8ª compagnia. Mi dice singhiozzando:

— Il morto è il sottotenente Mario Bottigelli, milanese. È stato fulminato da una pallottola, ieri sera, mentre disponeva il suo plotone di guardia. Ora lo portiamo al Cimitero di Caporetto. —

Al Cimitero del 6º bersaglieri, mi sferza la faccia una prima folata di nevischio. Il Monte Nero non si vede più. Neve. Neve. In trincea, dove sono giunto dopo tre ore di marcia sotto la neve, ho ritrovato i miei amici, soldati e ufficiali, che mi hanno accolto festosamente.

Notte di uragano. Eravamo nel ricovero in undici. Mal riparati. Freddo siberiano. Ma stamani c'è il sole.