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le gioie del poeta 89


sol per la gioia di toccarla appena,
fendendo al ciel non senza acute strida.5
Ora quel cielo sembra che m’irrida,
mentre vado così, grondon grondoni.




IV


Gloria



— Al santo monte non verrai, Belacqua? —

Io non verrò: l’andare in su che porta?
Lungi è la Gloria, e piedi e mani vuole;
e là non s’apre che al pregar la porta,
e qui star dietro il sasso a me non duole,5
ed ascoltare le cicale al sole,
e le rane che gracidano, Acqua acqua!




V


Contrasto


i


Io prendo un po’ di silice e di quarzo:
lo fondo; aspiro; e soffio poi di lena:
ve’ la fïala, come un dì di marzo,
azzurra e grigia, torbida e serena!
Un cielo io faccio con un po’ di rena5
e un po’ di fiato. Ammira: io son l’artista.