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168 myricae
ii


È forse (io non odo: non sento
che il fiume passare, portare
quel murmure al mare) d’un lento

vegliardo la tremula voce
15che intuona il rosario, e che pare
che venga da sotto una croce,

da sotto un gran peso; da lunge.
Quei poveri vecchi bisbigli
sonora una romba raggiunge

20col trillo dei figli de’ figli.


iii


Oh! i morti! Pregarono anch’essi,
la notte dei morti, per quelli
che tacciono sotto i cipressi.

Passarono.... O cupo tinnito
25di squille dagli ermi castelli!
o fiume dall’inno infinito!

Passarono.... Sopra la luna
che tacita sembra che chiami,
io vedo passare un velo, una

30breve ombra, ma bianca, di sciami.