Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/79

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addio! 65


e il demonio se ne contendono violentemente il possesso.

Se sapeste come un cuore di donna nuota nella voluttà, quando le labbra che essa ama, la chiamano la più bella; quando negli occhi smarriti, nelle parole accese, nelle mani tremanti, nei ginocchi che piegano davanti a lei, essa vede un uomo, un re, un mondo, una vita, una eternità cui muove il suo sorriso!....

Il soldato ha bisogno della spada, il regnante del trono, il filosofo dei libri, il poeta della penna — la donna combatte e vince con uno sguardo.

Dio fa il mondo. Eva lo capovolge.

Converrebbe che la donna fosse più forte di tutti gli uomini riuniti per non sentirsi inebbriata del suo potere.

E se i molli vapori sorgenti dalle acacie fra i tappeti di velluto, se i lumi scintillanti, gli specchi popolati da lascivi riflessi di spalle nude, se l’onda armonica di un valtzer sensuale, se i lampi di cento pupille scuotono ed elettrizzano fino al fondo dei visceri questa donna, questa fata dalle fragili ali, chi la sosterrà, povera bella?