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Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/82

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68 addio!


un mondo che non esiste più e il mondo che vive ci dimenticherà presto.

— Meno presto di voi forse.

— Come siete crudele!... Amate dunque molto vostro marito?

Questa domanda fu da lui fatta con accento basso e tremante.

— Sì, lo amo.

Uno scoraggiamento profondo si dipinse sul suo volto — nessun moto di collera o di dispetto — nessuna esclamazione, nessun rimprovero. I suoi occhi ardenti si spensero come se un velo li avesse improvvisamente coperti.

Il valtzer era finito; mi ricondusse in silenzio al mio posto e scomparve tra la folla.

Ma il mio cuore era in tempesta.

Lo cercai.... quale confessione!... sì, lo cercai di sala in sala, smarrita, ebbra, quasi pazza.

Egli si era rifugiato in una galleria solitaria, ed ivi stava col volto nascosto tra i cuscini di un divano. Ristetti un momento sulla soglia e vidi le lagrime scorrere attraverso le sue dita...