Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/121

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straordinariamente dinanzi alle poche forze di Minna.

Ad ogni nuovo svolto ella si guardava attorno cercando un punto di orientamento; ed erano sempre vie lunghe, sconosciute, non più quelle percorse prima.

— Abbiamo sbagliato strada? – arrischiò ella con un gran tremore.

— No, non è sbagliata, è solamente diversa – rispose Filippo.

— Mi pare molto più lunga.

— Cammina, cammina.

Minna non disse più nulla. Oramai le veniva meno anche la forza di parlare, aggrappata al braccio di Filippo sul quale cercava di pesare il meno possibile, con un ronzio confuso nelle orecchie, le viscere martoriate da uno stiramento doloroso. Si raccapezzò alla prima casa di Porta Venezia. Che giro lungo avevano fatto!

Dinanzi al portone di uno di quei bei palazzi che fiancheggiano il Corso si avvicendava una compatta fila di carrozze. C’era un grande ricevimento in una famiglia signorile e attraverso i cristalli delle carrozze e delle automobili si profilavano testine in-