Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/158

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Nella carrozza chiusa che li portava alla stazione Minna aveva un desiderio folle di riprendere il discorso dove Filippo lo aveva lasciato. Anch’ella si sentiva piena di coraggio; voleva soprattutto dimostrarlo in quella occasione per non lasciare nessuna tristezza dietro a sè. Aspettava che egli dicesse una parola, che accennasse ad un gesto d’affetto o di rammarico per la loro separazione. La parola non venne e Minna allora fu presa da una mollezza, da un bisogno di affettuosità e di baci quale deve provare un bambino che si trova improvvisamente al buio, solo.

La sua prossima maternità le suscitava talvolta questi impeti di tenerezza implorante.

Ella aveva appena vent’anni e nessuno prima di Filippo l’aveva baciata mai!

La carrozza correva veloce; già i Navigli erano scomparsi, già apparivano case e vie meno note: ecco l’edificio della stazione, ecco la folla dei viaggiatori; l’esilio incominciava.

Intanto che Filippo prendeva i biglietti Minna si arrestò sulla soglia della stazione,