Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/180

Da Wikisource.

tale attitudine accidiosa riprese il cammino pronunciando con lentezza a fior di labbro: Ciò che dev’essere, sia!

· · · · · · · · · · ·

La vecchia dimora dei Cònsolo, laggiù verso la Rocca, sulla riva sinistra del Po, vecchia dimora un po’ triste e scialba, vide arrivare Filippo; e la madre che non lo aspettava ma che da lungo tempo ne nutriva ardente e chiuso il desiderio arrossì impercettibilmente nel bel volto marmoreo con uno sfolgorio improvviso degli occhi grigi, simili agli occhi di Filippo. Anche allora come sempre, la gioia del ritrovarsi fu in quelle due anime altere e fredde sottratta alla curiosità degli astanti e gli sfoghi rumorosi del ricevimento spettarono alla zia Aglae che li contava con avidità fra le poche emozioni della sua vita. La signora Cònsolo tuttavia avvertì fin dal primo sguardo la preoccupazione di Filippo.

Il maltempo aveva guastato un versante del tetto, pioveva nella camera di Filippo. Zia Aglae che vi aveva radunato tutti i