Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/217

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Terminando la frase l’Agrati aveva sollevato gli occhi e nel medesimo istante Filippo abbassava impercettibilmente i suoi. Nulla più che un rapido lampo; ma caduto in direzione così precisa da squarciare il velo di tenebre attraverso il quale Minna aveva cercato invano fino allora di collegare il perchè del suo matrimonio col contegno di Filippo.

Quella rivelazione cinica che ella intuì subito essere la vera spiegava ogni cosa. Filippo non l’avrebbe mai sposata se non avesse preveduto un ostacolo alla sua carriera futura non più di propagatore di idee ma di conduttore. Non l’avrebbe sposata perchè non l’aveva mai amata.

La infaticabile ricercatrice di verità, l’anima sitibonda di chiarore, non tremò, non rifuggì, non respinse questo crudelissimo vero. Così. E allora, quasi scenario di monti e di valli che da una eccelsa vetta l’occhio contempla svolgersi in piani digradanti ognuno vestito di sua particolar luce, vide ella tutta la fatale trama del suo errore; incominciando dal primissimo sorgere del sogno amoroso quando senz’avere ancora