Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/257

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chiuse. Le ambizioni sopite si risvegliavano agguerrite di nuova esperienza, col battito di speranze nuove che spiegano le ali. Intorno a Filippo qualcuno bisbigliava che il momento era giunto.

Quel medesimo mattino Stello vibrante di entusiasmo poneva sotto gli occhi del maestro la frase abbastanza significativa di una gazzetta della capitale: «Se avessimo avuto Filippo Cònsolo a ministro dell’Istruzione, come egli sarà certamente un giorno, lo scandalo attuale non sarebbe avvenuto». E Minna aveva visto impallidire sotto il superbo vaticinio il volto impassibile di suo marito. Ella conosceva bene quell’unico sintomo di una commozione che trattenuta da una potente forza di volontà saliva appena alla superficie dell’epidermide colorandola dei frigidi riflessi di un ghiacciaio.

Ora il bimbo, stanco di guardare dalla finestra, correva in su e in giù.

— Portalo via, — disse Filippo.

Minna lo attrasse a sè cercando di interessarlo a qualche gioco silenzioso.

— No, no — riprese Filippo con impazienza, — portalo via.