Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/67

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Filippo tendeva ora l’orecchio a un rumore indistinto come di pianto lontano. La madre disse:

— Non è nulla, è la catena di un pozzo che cigola. Filippo, mio Filippo, prometti!

Chinossi egli sulla fronte chiara nella oscurità della notte, chiara nel bruno delle vesti vedovili, e toccandola leggermente mormorò:

— Sta sicura.

Le ultime ore di quella notte che per Filippo erano state letificate da un sonno profondo dovevano trascorrere nella cameretta di Minna senza che la fanciulla potesse un solo istante chiudere le palpebre.

Rientrata in preda ad un orgasmo doloroso, quasi folle, si irrigidì rivedendo la sua cameretta così ordinata, così placida, così tranquilla e cadde in una specie di stupore come se dinanzi a ’ suoi occhi si fosse rizzata un’altra sè stessa, tanto simile e pur