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il libro di mio figlio 57

L’indagine costante del vero, conduce assai spesso al dolore, ma su questo punto siamo già d’accordo.

Sappiamo, cioè, che il dolore non ci deve arrestare mai. Chi vuole la verità vuole il dolore.

Considera però, figlio mio, che il dolore qui non è che uno stato transitorio, una specie di limbo purgante dove l’uomo depone le sue scorie animali e dal quale passa alle serene intangibili regioni della filosofia pura, in cui l’elevatezza morale tien luogo d’ogni altra felicità.

E nella applicazione materiale della mia massima il vantaggio è anche più immediato.

Conosco persone coraggiose che, in seguito alla schietta ricognizione di un fisico disgraziato e alla ferma persistenza nella cura di esso, vinsero una vera e propria battaglia colla natura.