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il libro di mio figlio 61


nè i libri, nè le orgie, nè la scienza, nè le vive amicizie allacciate e sciolte potevano acquietare il vulcano che era in lui.

Avendo provato tutto a trent’anni, cadde finalmente nelle braccia della Religione cristiana che splendida e nova, doveva affascinare quell’anima altamente amorosa.

La Chiesa ascrive tra i suoi vanti la conversione di Agostino, attribuendola alle preghiere della santa madre di lui, Monica. L’osservatore tuttavia, non può fare a meno di considerare che miscredente o cristiano il vescovo di Ippona resta sempre ciò che natura lo ha fatto: un uomo ardente, ricco di passioni.

L’indomito africano potè diventare uno dei capi del cattolicismo e tendere alteramente la destra al suo maestro ed emulo sant’Ambrogio. Dubito però ch’egli potesse mai diventare nè un umile san Pietro, nè un mansueto san Giuseppe, nè un san Giovanni Stilita da passare la vita sopra gli alberi, nè un ascetico san Luigi Gonzaga, nè un mistico san Filippo Neri.