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64 madamigella aïssé


mirabile. Tenere, ma di una tenerezza contenuta e signorile, fanno pensare a profumi gelosamente custoditi, dai quali emana solamente a tratti un vago e lontano effluvio. Con quali arti ella sapeva avvincere un uomo viziato dalle dame più belle e più eleganti? Lo si può rilevare da questo passo di una sua lettera alla signora Calandrini: «Je ne mesure point de son attachement. C’est un mouvement naturel chez les hommes de se prévaloir de la faiblesse des autres; je ne saurais me servir de cette sorte d’art; je ne connais que celui de rend’re la vie si douce à ce que j’aime qu’il ne trouve rien de préférable; je veux le retenir à moi par la seule douceur de vivre avec moi». Dell’amore dunque, dell’amore, niente altro che dell’amore!

E perchè il cavaliere d’Aydie non sposò madamigella Aïssé?... La domanda è troppo naturale; molti prima di noi se l’hanno fatta, anzi vi hanno già risposto. Bisogna intanto rammentarsi che non era il tempo dei matrimoni d’amore, e la giovinetta senza famiglia e senza nome non si era neppure lontanamente lusingata di poter entrare nella fa-